top of page

EXILLES

 

Geografia e topografia

 

Exilles sorge a 870 metri di altitudine in Alta Val di Susa all'interno di una stretta gola della Dora Riparia, a circa 67 km da Torino. La valle ha qui un suo punto caratteristico chiudendosi, prima del vasto pianoro di Oulx, nella "Comba di Exilles". La costiera sud (a destra orografica) sale sino alla Testa dell'Assietta (2.566 m s.l.m.), quella nord fino al monte Niblè (3.365 m s.l.m.), una delle vette del massiccio dell'Ambin.

 

Storia di Exilles e del suo Forte

​

L'abitato di Exilles ha origine antichissima: grazie alla sua posizione strategica il sito attualmente occupato dal Forte era abitato già in epoca primitiva e poi in epoca celtica: solo dal 1155, sotto il comando dei conti d'Albon, si può confermare l'esistenza di un vero e proprio complesso fortificato. Da quella data, il forte di Exilles e il paese passarono di mano in mano, tra la dominazione piemontese e quella francese: una storia lunga, che vide contrapposte per lungo tempo le fazioni del Ducato di Savoiae quelle del Delfinato, e che diede anche origine alla famosa vicenda del Miracolo eucaristico di Torino.

Nei primi giorni di giugno 1593 Exilles e dintorni passarono saldamente sotto il controllo di Carlo Emanuele I di Savoia, grazie anche all'operato che ebbe, nella spedizione militare, il suo alleato spagnolo don Rodrigo di Toledo, rimasto ucciso in un conflitto a fuoco nelle montagne e sepolto poi a Plan di Savoulx.

Passato alla Francia, la leggenda vuole che qui, tra il 1681 e il 1687, sia stato detenuto il celebre personaggio poi denominato "Maschera di Ferro".

Dopo il Trattato di Utrecht, Exilles venne fortificato nuovamente dai Savoia, che ne fecero una piazzaforte inespugnabile. Nel settembre del 1745, nel corso della guerra di successione austriaca, le tuppe francesi tentarono di aprirsi la strada verso la bassa valle di Susa attaccando il forte di Exilles, ma vennero respinti dalle cannonate della guarnigione del forte al comando del capitano Papacino d'Antoni.

Nel 1796 i francesi ne ordinarono lo smantellamento: la città era infatti passata alla repubblica dopo il Trattato di Parigi e Vittorio Amedeo III di Savoia, come ricorda Luigi Cibrario:

« ...cedette alla Francia la Savoia, Nizza, Tenda; si obbligò a demolire le fortezze di Exilles, di Susa e di Demonte, consentì che fossero occupate dai francesi Cuneo, Ceva, Tortona, Alessandria, Casteldelfino e l'Assietta... »

(Luigi Cibrario, Storia di Torino, libro VI)

Exilles tornò di vitale importanza nell'Ottocento, durante il periodo in cui l'Italia fu membro della Triplice Alleanza: in questo periodo, dovendo difendere i confini con la Francia, il governo italiano stanziò fondi per la ristrutturazione del forte, facendo diventare Exilles uno dei comuni più popolati della

Valle Susa; con la decadenza della fortezza, avvenuta in seguito al ritiro delle forze armate, l'importanza del comune venne sempre più a scemare a livello strategico.

Negli anni del fascismo la denominazione venne italianizzata in "Esille"; la forma originale fu ripristinata nel 1953.

 

​

 Cartina Exilles

bottom of page